03
Jun
Socio-historical linguistics of Late Greek (Roman Era and Late-Antiquity) / Linguistica socio-storica del greco tardo (Età Romana e Tarda Antichità)
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15:00 to 16:00
From 03-06-24 to 07-06-24

1) Alcune precisazioni relative al quadro empirico e teorico sottostante alla tematica.

Verranno analizzati sinteticamente i presupposti storico linguistici attraverso cui il greco ha assunto a partire dall’età ellenistica una forma linguistica comune dopo oltre un millennio di attestazioni dialettali distinte e prive di una ‘lingua tetto’ riconosciuta.

Questa particolare situazione storico-linguistica, unita ad una documentazione scritta tipologicamente assai differenziata permette:

  1. a) un’analisi del mutamento linguistico analizzato nei tempi lunghi della storia (tre millenni e mezzo di storia linguistica dal miceneo al neogreco, anche se la distanza strutturale fra i due estremi non è inferiore a quella tra latino e una varietà romanza conservativa come il sardo);
  2. b) di individuare alcuni periodi, come appunto quello romano e quello tardo antico, che, anche per il diffuso bi-/plurilinguismo, si prestano a mettere alla prova la possibilità di analizzare la documentazione disponibile attraverso alcuni costrutti della sociolinguistica (comunità linguistica, comunità di pratica, gruppo sociale, rete comunicativa);
  3. c) di valutare la possibilità di aggiungere alle altre variabili classiche anche quella connessa con la religione.

2) Forme e prodotti del contatto fra greco e latino in Italia

Verranno quindi presi in esame alcuni documenti che rivelano una situazione di contatto fra le due lingue classiche verificatesi nell’Italia meridionale e in Sicilia: si cercherà di mostrare come dalle caratteristiche linguistiche di questi testi sia possibile ricavare dati utili a definire il quadro esterno (storico e sociale) in cui è avvenuto il contatto, le dinamiche che lo hanno caratterizzato e le relazioni con i fenomeni linguistici prodotti.

3) Una particolare tipologia documentaria: i documenti magico-religiosi di offesa e di protezione

La parte centrale del corso sarà dedicata all’analisi dei documenti magico religiosi d’epoca romana e tardo antica. Questa particolare tipologia di documenti include la categoria tradizionale delle tabellae defixionis, cui, a partire dal I secolo a.C. –e poi sempre più nei primi secoli dell’era volgare– si aggiunge una variata tipologia di documenti di religione/magia ‘positiva’, dedicati cioè alla protezione delle persone, degli animali e dei prodotti agricoli.

Il centro irradiatore di questi documenti è l’Egitto greco-romano, dove sono compresenti e in interazione tra loro tre tradizioni religiose strettamente connesse con aspetti della magia (la distinzione tra magia e religione è il portato di una visione tradizionale di stampo positivistico ma largamente superata nella ricerca più recente): quella indigena trasmessa dalla classe sacerdotale egiziana, quella ebraica legata all’importante comunità della diaspora stanziata in Egitto, e quella greca che, grazie alla dinastia dei Tolomei, ha governato l’Egitto dal III ai I secolo a.C., quando il paese è passato sotto la dominazione romana. Da questo epicentro si irradiano vere e proprie tradizioni testuali riflesse nei testi scritti sui documenti magici di protezione e di offesa diffusi in tutto il Mediterraneo dei primi secoli d.C. e con particolare concentrazione in Sicilia.

Questi testi sono di notevole interesse anche dal punto di vista linguistico perché nonostante siano per lo più redatti in greco, la lingua di comunicazione internazionale nell’intero Mediterraneo ed oltre a partire dalla morte di Alessandro Magno, mantengono tracce consistenti delle tre lingue e delle tre culture che ne caratterizzano il centro di diffusione.

Inoltre, i testi di protezione personale, nonostante l’imitazione di modelli largamente circolanti nel bacino del Mediterraneo, contengono diversi elementi che rimandano alle forme del parlato contemporaneo e perciò costituiscono una fonte preziosa per l’individuazione di fenomeni linguistici caratteristici della forma di greco parlato nella Sicilia tardo-antica.

4) I documenti magico-religiosi della Sicilia tardo-antica

Si presenteranno dati quantitativi e qualitativi del corpus di documenti magico-religiosi di provenienza siciliana raccolto e in parte analizzato durante la ricerca PRIN 2017-2024 che mostrano la proiezione dell’isola nelle dinamiche linguistiche e culturali che caratterizzano il Mediterraneo nella prima e nella seconda epoca imperiale.

5) Analisi linguistica

Verrà presentata l’analisi linguistica di alcuni documenti di particolare interesse, utili a mostrare le dinamiche che caratterizzano il bilinguismo greco-latino diffuso nell’isola, nonché alcuni fenomeni che possono essere interpretati appunto come prodotto dell’interferenza fra le due lingue a livello di parlato.

Per quanto il greco non si sia mantenuto come lingua parlata in Sicilia oltre il VII secolo d.C., alcuni dei fenomeni individuati nel corpus di testi magico-religiosi assumono rilevanza anche nella prospettiva delle residuali colonie neogreche di Calabria e del Salento.

6) La ricostruzione del quadro sociolinguistico

Si cercherà infine di interpretare i dati linguistici presentati –in particolare per quanto riguarda i connotati del bilinguismo greco-latino– nella prospettiva della ricostruzione del sottostante quadro sociale, con particolare attenzione: a) al ruolo svolto dalla componente ebraica presente sull’isola, b) alla diffusione del cristianesimo e alla politica dei pontefici fino a Gregorio Magno, la cui attenzione per gli affari della Chiesa in Sicilia è nota; c) alla politica degli imperatori di Roma, per i quali la Sicilia ha rappresentato la testa di ponte verso l’Egitto, ‘granaio’ di Roma, fino a quando l’arrivo dei Vandali in Africa e nel Mediterraneo non sconvolse quest’instabile equilibrio.

Com’è facile prevedere, le tre componenti del quadro storico ora sommariamente indicate, contribuiscono a rendere la situazione linguistica della Sicilia come un caso affatto particolare, tanto in termini di repertorio quanto per le dinamiche che lo caratterizzano.